Villa Capriglio la cui costruzione iniziò nel 1706, era una delle tante residenze nobili di campagna che si trovavano nella collina torinese.
Nel 1746 era ancora da completare (fu finita nel 1761) quando fu venduta a Giovanni Paolo Melina di Capriglio, prendendo il nome che ha ancora oggi.
Un antica leggende volle che qui si recava segretamente Vittorio Amedeo II di Savoia,per incontrarsi con la sua amante.
Nel 1773, quando l'ultimo figlio di Melina di Capriglio morì, la casa fu acquistata dal Regio Demanio, confermando così l'interesse dei Savoia per questa villa.
Fu acquistata da privati solo sessant'anni dopo, nel 1838.
L'acquirente era Antonio Callamaro, preside della facoltà di giurisprudenza, che in seguito la regalò alla figlia.
Per quasi cento anni la famiglia Cattaneo è stata proprietaria di questa residenza settecentesca, finché nel 1963 gli eredi la cedettero al Comune di Torino.
Dopo anni di abbandono, nel 1971 furono avviati i lavori di restauro, ma molto presto vennero interrotti e mai più ripresi.
Secondo alcuni nei sotterranei vi erano una serie di cunicoli che portavano a una stanza impiegata per messe nere e riti satanici .
Secondo una leggenda che si tramanda da generazioni, invece, la cosa più spaventosa di Villa Capriglio è che nelle notti invernali di plenilunoio,quando cala la nebbia, la casa scompare nel nulla, per ricomparire solo al mattino.
Comments