La struttura fortificata, collocata alle porte di Torino, è quadrilatera, con quattro robuste torri agli angoli, tutte diverse tra loro.
Qui, verso il 1233, giungono i monaci Benedettini Cistercensi della Abbazia di Staffarda; la loro operosità e capacità imprenditoriale porta numerose attività, quali la sartoria, la conceria, la mascalcia, la calzoleria, il mulino ed il forno.
I monaci continuano a curare l'ingrandimento dei propri beni fino al 1334, fin quando l'abate di Staffarda vendette la grangia e tutti i suoi beni a tal Corrado di Gorzano.
Alterne vicende fanno sì che il castello venga frazionato in quattro parti e condiviso fra più proprietari (1496), fino a quando, nel 1539, Guglielmo Gromis di Trana ne acquista la gran parte della proprietà.
La fortezza "si trasforma" in residenza di campagna delle nobili famiglie torinesi, la cui ricchezza fa trascurare il castello, che viene così risparmiato dalle guerre e dai saccheggi che via via si succedono al di là delle sue antiche mura.
L'ultima pagina della storia del feudo viene scritta durante l'occupazione nazista, quando il castello diventa un punto di comando dell'esercito tedesco.
Com'era
Il video del Castello
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